Canoe di popolazioni primitive

Tutto come un’otturazione di ovidotti. Iniziamo così. Balut / calco di gesso degli amanti a Pompei. Il balut è un cibo tipico del Sud- est asiatico: un uovo di anatra o di gallina fecondato e bollito nel suo stesso guscio poco prima della schiusa. Eliminato l’involucro appare un embrione quasi già formato con il becco molle e le ossa non ancora sviluppate. Il calco di gesso degli amanti a Pompei. L’archeologo Giuseppe Fiorelli il 3 febbraio del 1863 ordina agli operai di colare gesso liquido in alcune cavità degli scavi dove sono visibili delle ossa. Il balut ed il calco non c’entrano niente o quasi con quello che succede. Tanto, tranquilli, non succede niente. Un uomo, una donna ed una luce accecante. La donna è tornata da un lungo viaggio, porta con sé un bambino nato da poco. L’uomo non è il padre ma vorrebbe acquisire una certa forma di paternità, vorrebbe incidere un nome. Di tanto in tanto l’uomo e la donna accendono una luce e loro stessi ne restano accecati. Lei ha in mano una grossa busta di plastica con dentro dei pesci morti. Lui bestemmia o prova a farlo. Questo bambino non è suo figlio. L’uomo allora si affida alle parole di suo padre. Solo una voce registrata. La voce del padre indica una strada da percorrere, quella che porta al centro, il centro della città, luogo commerciale ricco di offerte: “Figlio mio non dimenticare di inviarti le cartoline quando vai al centro, che bello il centro, mi piace il centro”. Questo bambino non è suo figlio ma lui continua a stabilire una somiglianza: “il naso è uguale”, ma il naso di un bambino assomiglia solo ad un naso di un bambino.

 

CREDITS

scritto e diretto da Antonio Ianniello
con Michele Sinisi e Federica Santoro
produzione Gli Scarti – Kronoteatro Albenga

con il sostegno di Armunia e Angelo Mai

MEDIA

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PROSSIME DATE

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CIRCUITAZIONE

28 FEBBRAIO 2018 TEATRO ROSSI – PISA
3 GIUGNO 2018 TEATRO ROSSI – MILANO
12 LUGLIO 2018 FABBRICA EUROPA – FIRENZE
21 LUGLIO 2018 TEATRO ROSSI – PISA
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PRESS

“[…] La giovane spezzina Compagnia degli Scarti, diretta dal talentuoso Enrico Casale, affronta l’“Ubu Roi” con coraggio e determinazione, effettuando scelte registiche e scenografiche che colpiscono nella compattezza e nella determinazione d’insieme. […] Il nutrito gruppo – dodici attori pieni di coraggio e vitalità -, tiene un ritmo denso e offre uno spettacolo divertente e vivace. L’attillata tutina nera che tutti indossano rimarca bene la “giusta distanza” in cui si pone il corpo dell’attore: nudo, intonso, pronto di volta in volta a indossare il personaggio di turno. Tutto accade e si svolge in scena, niente è nascosto agli occhi degli spettatori, tutto è visibile e dichiarato. Colpiscono i movimenti di gruppo, centrifughi e centripeti, ben strutturati, e un uso sapiente dei pochi oggetti scenici, che dona movimento e ritmo a un lavoro scattante, vivo e con poche pause, grazie a una regia che trova forza nell’ausilio dei costumi, delle luci e delle musiche.[…]”

Marco Menini – Krapp’s Last Post

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