Little Europa

Little Europa è una performance che trae spunto dalla pièce Il piccolo Eyolf di Henrik Ibsen.
I personaggi sono una donna scandinava altolocata, il marito emigrante dal sud Europa e il loro figlio, un bambino affetto da una strana e misteriosa malattia: un piccolo mostro che nella coppia è causa di frustrazione e depressione.
Un narratore che accompagna la performance e le dà il tono di fiaba ci dice che il nome di quel figlio è Europa e ci permette così di attuare la trasposizione simbolica, di sfruttare le vicende di questa famiglia disgraziata per approfondire il concetto di unione ed esprimerlo in senso lato.
Little Europa indaga i luoghi comuni che definiscono le differenze presenti all’interno della comunità europea, le porta all’eccesso , al punto di rottura. Per far questo Little Europa immagina scenari post-europei, surreali, mette l’uomo di fronte alla possibilità della fine.
Ne Il piccolo Eyolf l’uomo e la donna nell’ultima scena guardano l’orizzonte al di sopra delle montagne, vedono una metà, difficile da raggiungere ma arrivabile: supereranno la morte di quel figlio è andranno avanti, verso un cambiamento che servirà da esempio per il resto dell’umanità. Nella nostra performance il cambiamento ipotizzato non è contemplato. In quel paesaggio surreale non vi è una nuova morale, non c’è alcuna presa di responsabilità: gli errori del passato sono stati dimenticati e tutto sembra far credere che l’umanità sia pronta a ripeterli.

CREDITS

liberamente ispirato a Il piccolo Eyolf di Henrik Ibsen
Idea & drama Gabriele Paolocà
regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà
con Michele Altamura, Gemma Carbone, Gabriele Paolocà, Maria Teresa Tanzarella
scene Alessandro Ratti
sound design e musica Daniele de Virgilio
light design Daniele Passeri
costumi Cristana Suriani e Flavia Tomassi
tecnica Marco Oligeri, Stefano Rolla
produzione TRIC Teatri di Bari, Gli Scarti
con il sostegno di Straligut Teatro, Corte Ospitale, FuoriLuogo, Jobel Teatro

MEDIA

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PRESS

“Quello di Vico Quarto è un teatro che maneggia l’emozione, la prende di petto, la manipola abilmente. Si fonda molto sulla caratterizzazione dei personagggi, sul rendersi credibili di attori che “calzano” i personaggi con una bella precisione.

Lorenzo Donati – Altre Velocità

Dopo Brexit, il discorso si impone. Ma loro, VicoQuartoMazzini, ci avevano pensato prima che la decisione britannica squadernasse l’idea d’Europa che abbiamo in testa.
Little Europa di VicoQuartoMazzini è una visitazione allegorico del futuro del continente. Nessun ottimismo. La generazione a cui abbiamo sottratto la speranza osserva disincantata. Tutt’al più, avanza qualche ipotesi.

Roberto Canziani – Hystrio

Ingegnosa è la scelta drammaturgica e occorre sempre premiare quelle scelte che mirano a non cristallizzare la ricerca di un gruppo artistico su un unico, accomodante, linguaggio. Una riflessione, che potrebbe trovare una facile via verso palcoscenici europei, sia per le tematiche trattate che per il generale impianto performativo.

 

Sergio Lo Gatto – Teatro & Critica

Picchia, sputa, cade, sbava, tossisce, vomita, è brutto e vuole affetto, ha bisogno di aiuto. Little Europa è fastidioso, ma è una nostra responsabilità. VicoQuartoMazzini racconta una fiaba moderna che fa diventare le poltrone della Primavera dei teatri un posto davvero scomodo.

Francesco Chiaro – Persinsala.it
CONTATTI

Michele Altamura

+39 327 4415151

vicoquartomazzini@gmail.com

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